Prorogato al 31.12.2022 (Art.1, commi 171-172, L. 178/2020) il credito d’imposta introdotto dall’articolo 1, commi 98-108, L. 208/2015 per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle seguenti regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Tale misura viene concessa alle imprese che effettuano l’acquisizione, anche mediante contratti di locazione finanziaria di:
- Beni strumentali nuovi;
- Macchinari;
- Impianti e attrezzature.
La misura del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno è pari al:
Ambito territoriale | Dimensione aziendale | ||
Piccole imprese | Medie imprese | Grandi imprese | |
Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna* (ex articolo 107, par. 3, lett. a) TFUE) | 45% | 35% | 25% |
Abruzzo e Molise* (ex articolo 107, par. 3, lett. c) TFUE) | 30% | 20% | 10% |
*Per le regioni Sardegna, Abruzzo e Molise occorre controllare i singoli Comuni inseriti nell’apposito elenco. |
Alle imprese attive nel settore agricolo, forestale e delle zone rurali e ittiche gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea di aiuti di Stato nei settori medesimi.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente con modello F24, in compensazione.
I soggetti beneficiari del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno sono i titolari di reddito d’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali da destinare alle aree produttive nelle aree del Mezzogiorno.
Possono, quindi, beneficiare di questo credito, tutte le imprese, di qualsiasi dimensione e natura giuridica, al di là del settore economico e dal regime contabile adottato, ad eccezione di:
- Industria siderurgica;
- Carbonifera;
- Costruzione navale;
- Fibre sintetiche;
- Trasporti;
- Produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche;
- Settore creditizio e finanziario, assicurativo;
- Imprese in difficoltà.
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate indica i requisiti che deve possedere il bene per poter usufruire del credito d’imposta. Il principale è che deve essere bene strumentale nuovo dell’attività di impresa beneficiaria del credito. Esso deve essere quindi, un bene durevole, utilizzato come strumento di produzione nel processo produttivo dell’impresa.
Non rientrano nella categoria dei beni strumentali, i beni:
- Merce destinata alla vendita;
- Assemblati.
I beni concessi in leasing rientrano tra i beni agevolabili.
Per beneficiare del credito d’imposta è necessario l’invio telematico di apposita comunicazione. I dati inviati nella comunicazione e dichiarati dal contribuente, sotto la propria responsabilità, sono sottoposti a una verifica di carattere formale. Qualora l’ammontare complessivo del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, risultante dalle comunicazioni inviate da una medesima impresa, sia superiore a 150.000 euro, l’Agenzia delle Entrate effettua le verifiche previste dal Codice Antimafia.
A seguire, nel caso in cui non vi siano motivi ostativi, al contribuente viene comunicata l’autorizzazione all’utilizzo in compensazione del credito d’imposta.
Il comma 102 della Legge 28 Dicembre 2015, n. 208 prevede che “il credito d’imposta non è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio”.
Potrebbe interessarti anche: Piano di supporto finanziario investimenti 2021