Il Fondo Starter è un fondo rotativo di finanza agevolata a compartecipazione privata, finalizzato al sostegno della nuova imprenditorialità.
Beneficiari
Possono usufruire dell’agevolazione le piccole imprese (si definiscono tali le aziende che abbiano al massimo 50 dipendenti (ULA) e non più di 10 milioni di euro di fatturato o attivo di bilancio), iscritte al Registro Imprese da non più di 5 anni al momento di presentazione della domanda e che abbiano il codice di attività principale rientrante in una delle seguenti categorie della classificazione Ateco 2007: B, C, D, E, F, G, H, I, J, L, M, N, P, Q, R, S. I richiedenti devono realizzare il progetto d’impresa in Emilia Romagna.
Finanziamento agevolato
Il Fondo interviene concedendo finanziamenti a tasso agevolato con provvista mista, derivante per il 75% dalle risorse pubbliche del Fondo (Pr Fesr Emilia-Romagna 2021-2027) e per il restante 25% da risorse messe a disposizione degli Istituti di credito convenzionati. Solo per le imprese femminili la percentuale di provvista pubblica sale all’80%.
I finanziamenti, nella forma tecnica di mutuo chirografario, possono avere la durata compresa tra 18 e 96 mesi (incluso un preammortamento massimo di 18 mesi), ed importo ricompreso tra un minimo di 20 mila euro ad un massimo di 500mila euro. È finanziabile il 100% del progetto presentato.
L’onere effettivo degli interessi a carico dell’impresa beneficiaria è pari alla media ponderata fra i due seguenti tassi:
• Tasso di interesse pari allo 0,00% a valere sulla parte di finanziamento avente provvista pubblica (75%);
• Tasso di interesse pari all’Euribor 6 mesi mmp + spread massimo del 4,99% per la parte di finanziamento con provvista bancaria (25%).
Interventi ammissibili
Nella composizione del progetto d’investimento, le voci di spesa relative a consulenze, personale, materiali e scorte, affitto e spese per la produzione di documentazione tecnica (lettere “e, f, g, h, i” in elenco) non potranno superare complessivamente il 50% del finanziamento richiesto.
I giustificativi di spesa dovranno avere data successiva a quella di presentazione della domanda. Sono esclusi i beni usati.
A titolo esemplificativo si riporta un elenco delle macro-voci delle spese ammissibili:
- Interventi su immobili strumentali: acquisto, ampliamento e/o ristrutturazione;
- acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software, arredi strettamente funzionali all’attività;
- acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento;
- spese per partecipazione a fiere e interventi promozionali;
- consulenze tecniche e/o specialistiche;
- spese del personale adibito al progetto;
- materiale e scorte;
- spese per locazione dei locali adibiti ad attività (risultante da visura come sede principale/unità locale);
- spese per la produzione di documentazione tecnica necessaria per la presentazione e rendicontazione, parziale e finale, della domanda.
L’erogazione del finanziamento avverrà dietro la presentazione di una rendicontazione di almeno il 50% del progetto ammesso (da inviare al massimo entro 4 mesi dalla delibera del Comitato). Tutti i progetti dovranno essere conclusi e rendicontati per il 100% dell’importo ammesso entro 12 mesi dalla delibera di concessione.